Nonostante, il nuovo lungometraggio diretto e interpretato da Valerio Mastandrea, si presenta come un’opera ricca di emozioni e riflessioni. Questo film ha avuto l’onore di inaugurare la sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia, una cornice prestigiosa che sottolinea l’importanza e il valore del progetto. La pellicola narra la storia di un uomo che vive un’esperienza surreale all’interno di un ospedale, affrontando tematiche profonde e universali legate al fine vita.
Il protagonista, interpretato dallo stesso Mastandrea, si aggira dentro e fuori da un ospedale, divertendosi a interagire con i suoi occupanti – medici, infermieri, pazienti – senza mai essere visto. Quest’uomo è in coma, e mentre il suo corpo giace immobile in un letto d’ospedale, la sua essenza vaga libera, conversando con altri pazienti anch’essi momentaneamente separati dai loro corpi mortali.
Ma tutto cambia quando nella stanza che era stata sua viene ricoverata una vittima di un incidente automobilistico, anch’essa in stato comatoso. L’uomo, che aveva vissuto la propria solitudine come un gioco, si trova improvvisamente costretto a confrontarsi con domande più profonde: quanto desideriamo davvero restare al mondo? E in che modo scegliamo di farlo?
La parabola del film, intrisa di surrealtà e atmosfere oniriche, affonda le sue radici in un dolore autentico e lacerante: la paura della morte, sia propria che delle persone amate. Un sentimento che colpisce un cinquantenne per il quale il rischio della perdita è diventato improvvisamente più tangibile. Non è un caso che Nonostante sia dedicato ad Alberto Mastandrea, il padre di Valerio, scomparso nel 2023.
Il protagonista è diviso tra due prospettive: da un lato pensa che “niente serva a niente”, dall’altro reagisce con un profondo “non è detto”. Sa che tutti, prima o poi, dobbiamo “lasciare la stanza”, ma nello stesso tempo afferra le mani di un amico, abbraccia una donna e, in quell’attimo, riscopre un anelito verso l’eternità.
Qui interagisce con i medici, infermieri e altri pazienti, il tutto mentre il suo corpo giace immobile in un letto. La trama prende una piega interessante quando una nuova paziente, interpretata da Dolores Fonzi, entra nella sua stanza, portando con sé un’irrequietezza che sconvolge il fragile equilibrio del protagonista.
La sceneggiatura, scritta da Enrico Audenino e Valerio Mastandrea, porta sullo schermo una narrazione che esplora la vita, la morte e il significato dell’esistenza. Attraverso un approccio onirico e surreale, il film invita gli spettatori a riflettere su quanto possa essere complesso il rapporto con la propria mortalità. Nonostante la leggerezza di alcune interazioni tra i personaggi, c’è una profonda angoscia che permea la storia, rendendo l’esperienza visiva intensa e coinvolgente.
Oltre a Mastandrea e Fonzi, il cast è arricchito dalla presenza di attori di talento come Lino Musella, Giorgio Montanini, Justin Alexander Korovkin, Barbara Ronchi, Luca Lionello e Laura Morante. Ognuno di loro contribuisce a creare un’atmosfera densa di emozioni e complessità umana, rendendo il film ancora più affascinante. La direzione della fotografia, curata da Guido Michelotti, e la scenografia di Roberto De Angelis si fondono perfettamente per trasmettere visivamente l’intimità e la precarietà della vita all’interno di un ospedale.
Le musiche originali composte da Tóti Gudnason aiutano a trasmettere le varie sfumature emotive della pellicola, mentre i costumi, realizzati da Veronica Fragola e Carlotta D’Alessio, aggiungono un ulteriore livello di autenticità ai personaggi. Ogni dettaglio è pensato per immergere il pubblico nel mondo di Nonostante, dove il confine tra vita e morte diventa sempre più sfumato.
La data di uscita nelle sale cinematografiche è fissata per il 27 marzo e il film sarà distribuito da BiM Distribuzione. Si tratta di un’opera che non mancherà di suscitare discussioni e riflessioni tra il pubblico, specialmente in un periodo in cui le tematiche legate alla salute e alla vita sono sempre più attuali.