
Il documentario No Other Land, diretto e prodotto dal collettivo israelo-palestinese composto da Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor, ha recentemente ricevuto il prestigioso Premio Oscar come Miglior Documentario. A partire dal 6 marzo, avrà una nuova diffusione nei cinema italiani grazie a Wanted, che presenterà questa edizione arricchita da contenuti speciali inediti. Presto sarà anche possibile visionarlo in streaming su MUBI.
Durante la cerimonia di premiazione, gli autori hanno lanciato un accorato appello: “La distruzione di Gaza deve finire; gli ostaggi israeliani devono essere liberati”. Basel Adra ha aggiunto che è fondamentale per il mondo intervenire con urgenza contro l’ingiustizia e la pulizia etnica subita dal popolo palestinese.
Realizzato nel corso di cinque anni, dal 2019 al 2023, questo potente film racconta, con uno stile che combina testimonianza e narrazione, la tragica sorte della comunità di Masafer Yatta in Cisgiordania, continuamente minacciata dall’intervento dell’esercito israeliano. Basel, che ha vissuto sulla propria pelle gli eventi, inizia a documentare la devastazione del suo villaggio attraverso la videocamera, registrando la progressiva distruzione forzata delle abitazioni e delle strutture sociali ritenute illegali dai soldati.
Questa situazione si configura come uno dei più significativi episodi di sfollamento forzato nella Cisgiordania occupata. Nel mezzo delle rovine, emerge l’incontro e l’amicizia tra Basel e Yuval, un giornalista israeliano che decide di unirsi alla lotta e contribuire alla documentazione di ciò che sta accadendo, creando una rete di solidarietà e resistenza.
No Other Land nasce come un atto di resistenza creativa contro l’apartheid e un desiderio di uguaglianza e giustizia. La produzione ha fruttato ai quattro giovani attivisti un riconoscimento globale, rendendoli i cineasti più acclamati dell’anno 2024. Questo documentario non si limita a rappresentare la crisi in Cisgiordania, ma raggiunge le coscienze degli spettatori, offrendo una profonda lezione di amicizia e resistenza alle generazioni future.
“Nessuno di noi aveva esperienza nella realizzazione di documentari”, raccontano Basel Adra e Yuval Abraham. “Abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio insieme, considerandolo parte del nostro attivismo. Ci siamo adoperati per filmare, fotografare e scrivere, convinti dell’importanza di portare questo racconto al pubblico, specialmente in Occidente, dove molti ignorano chi e cosa i loro governi sostengono.”
La produzione di questo film si colloca nel contesto di una forte alleanza tra registi e attivisti palestinesi e israeliani, animati dalla volontà di fermare l’espulsione della comunità di Masafer Yatta e resistere a una realtà di apartheid che caratterizza le loro vite. Entrambi constattano come la situazione diventi giorno dopo giorno sempre più violenta e opprimente, ma ritengono che il loro film possa offrire un’alternativa radicale.
“Questo film è una proposta che suggerisce un futuro alternativo in cui israeliani e palestinesi possano convivere, non come oppressore e oppresso, ma in totale uguaglianza”, affermano con determinazione. Attraverso la loro opera, Basel e Yuval desiderano trasmettere un messaggio di speranza e possibilità, dimostrando che la solidarietà può emergere anche in un contesto di conflitto.