“Dream Productions” è la nuova ed entusiasmante serie animata di Pixar, disponibile in streaming su Disney+. Ambientata tra gli eventi delle celebri pellicole Inside Out, questa miniserie ci offre uno sguardo inedito nel mondo onirico di Riley. Sin dai tempi in cui eravamo bambini, tutti noi abbiamo fantasticato su quella sala cinematografica interiore dove i sogni prendono vita ogni notte, creando storie bizzarre e meravigliose che ci accompagnano nel sonno.
I nostri sogni possono spaziarsi da esperienze esaltanti a momenti di pura confusione, spesso lasciando solo un’eco nel nostro subconscio. A volte, però, i sogni servono come veri e propri consiglieri, aiutandoci a fare chiarezza e a prendere decisioni importanti. Con questo concetto in mente, i creatori di Pixar, sotto la guida di Mike Jones, hanno dato vita a una miniserie che esplora il potere dei sogni attraverso la storia di Riley, ora dodicenne.
Dal 11 dicembre, Dream Productions ci catapulta nuovamente nel cuore dell’immaginazione di Riley, ma stavolta non sono le sue emozioni a farla da padrone, bensì le maestranze che lavorano presso la Dream Productions, un vivace studio cinematografico mentale incaricato di creare i sogni della giovane protagonista. Abbandonati i profumi infantili, la serie mostra una Riley in crescita, alle prese con nuove sfide e desideri.
Ricordiamo con nostalgia il grande successo del sogno del ciuccio, che segnò un’importante fase nella vita della piccola Riley. Oggi, però, la nostra protagonista è una preadolescente e la sua scelta di partecipare al ballo scolastico è un obiettivo cruciale che le deve essere presentato attraverso un sogno appropriato. Qui entra in scena Paula Persimmon, la regista di sogni ormai in crisi creativa, costretta a collaborare con il suo nuovo assistente, Xeni, un artista stravagante.
In un contesto di crescente ansia, Dream Productions riprende lo stile visivo familiare che caratterizza i lavori di Pixar, utilizzando colori vivaci e forme tondeggianti. Un elemento innovativo è l’utilizzo del mockumentary, che conferisce alla serie un’atmosfera fresca e coinvolgente. Ogni episodio si presenta come un dietro le quinte, con interviste agli operatori e sequenze riprese da angolazioni insolite, rendendo omaggio ai documentari e alle produzioni televisive.
Con una regia che ricorda i documentari, i momenti frenetici vengono ritratti con una camera traballante, aggiungendo un tocco unico a questa narrazione ludica e leggera. Dream Productions affronta vari archetipi di registi, da quelli più esigenti e introspettivi a quelli superficiali e aziendali, costruendo un’ironia che intrattiene sia i giovani spettatori che gli adulti.
Inoltre, la serie si diverte a parodiare elementi del mondo televisivo moderno, con i sogni di Riley messi in scena in tempo reale, simili a trasmissioni live come il Saturday Night Live, dove l’imprevisto è all’ordine del giorno. Le scene nella writers’ room sono paragonabili a quelle iconiche di 30 Rock, offrendo uno scorcio comico nello sviluppo creativo.
In conclusione, Dream Productions è una miniserie che riesce a combinare divertimento e apprendimento in modo magistrale e rappresenta un’ottima scelta per una serata in famiglia. La brevità degli episodi la rende accessibile e apprezzabile anche da chi ha poco tempo a disposizione, ma desidera comunque immergersi nell’universo incantato di Pixar.