“About Louis” è il secondo lungometraggio della regista italiana Lucia Chiarla di produzione interamente tedesca e presentato in concorso alla 19ª Festa del Cinema di Roma. Questa opera si distingue per il suo ritmo incalzante e per una struttura narrativa capace di catturare l’attenzione del pubblico sin dai primi minuti. Ambientato interamente all’interno di un taxi, il film offre uno sguardo penetrante su tematiche attuali come il bullismo e le dinamiche familiari.
Protagonista del film è Jens, interpretato con maestria da Max Riemelt, che guida il taxi che diventa un vero e proprio microcosmo sociale. Nei brevi tragitti, si intrecciano dialoghi intensi e situazioni complicate che rivelano una profonda crisi familiare legata al bullismo subito dal figlio Luis.
La storia si svolge nella città di Stoccarda, dove Jens e Costanze, interpretata da Natalia Rudziewicz, devono destreggiarsi tra impegni lavorativi e le responsabilità genitoriali. Il loro figlio Luis, un bambino di dieci anni, è vittima di scherni a scuola, accusato di essere diverso a causa del suo zainetto viola decorato con un unicorno e brillantini. La scuola, invece di affrontare seriamente il problema, cerca di trasferire la responsabilità alla famiglia, richiedendo che il bambino cambi il proprio aspetto per adattarsi alle aspettative sociali.
La regista Lucia Chiarla adotta una narrazione principalmente dialogica, ponendo il dialogo tra i personaggi al centro della tensione drammatica. Nonostante Luis non sia mai fisicamente presente, la sua voce si fa sentire attraverso telefonate, amplificando la sensazione di distanza e impotenza dei genitori di fronte alla sofferenza del loro bambino.
In questo contesto, la scelta di utilizzare il fuori campo si rivela essenziale, rendendo ogni conversazione un momento di introspezione e confronto interiore. Jens e Costanze si trovano così a dover affrontare difficili interrogativi morali riguardanti la protezione del figlio e il conformarsi a normative sociali spesso rigide.
“About Louis” si distingue anche per il suo approccio sensibile al concetto di normalità, interrogandosi su quanto essa sia realmente valida e su come influenzi le identità personali. Nonostante la sua ambientazione limitata, il film riesce a creare un’intensa tensione emotiva, permettendo agli spettatori di immergersi nella psicologia dei personaggi.
Tuttavia, si nota una certa rigidità visiva che potrebbe far apparire l’opera più teatrale che cinematografica. Ciò nonostante, About Louis rimane comunque un lavoro potente, sostenuto dalle intensissime interpretazioni di Riemelt e Rudziewicz, capaci di dare vita a dinamiche familiari autentiche e toccanti.
“About Louis” un film da non perdere per chi desidera approfondire il delicato tema del bullismo e delle relazioni familiari nel contesto moderno.