Dal 29 novembre, Netflix presenta un film che è già destinato a diventare un classico: “Sorella di neve”. Questo lungometraggio è l’adattamento dell’omonimo romanzo illustrato scritto da Maja Lunde e illustrato da Lisa Aisato. Diretto da Cecilie A. Mosli, il film ci porta in un mondo invernale ricco di emozioni, esplorando temi universali come la perdita e la speranza.
La storia si apre con Julian, un ragazzino che attende con trepidazione la Vigilia di Natale, giorno particolarmente speciale per lui, dato che coincide anche con il suo compleanno. Ogni anno, il profumo dei biscotti allo zenzero e il calore della famiglia riempivano la sua vita di gioia. Tuttavia, quest’anno, il dolore della recente perdita della sorella maggiore Juni pesa sul suo cuore, oscurando ogni raggio di felicità.
Con l’arrivo di Hedvig, una bambina piena di vita, le cose cominciano a cambiare. Hedvig, interpretata da Celina Meyer Hovland, lo invita a casa sua, dove l’atmosfera festosa sembra quasi magica. La grande casa di Hedvig diventa il palcoscenico di momenti di allegria, ma non tutto è come appare. Strani eventi e la presenza di un misterioso anziano aggiungono un tocco di mistero alla narrazione, rendendola affascinante e unica.
Nel corso della trama, Julian inizia a capire che anche il passato di Hedvig ha le sue ombre, e questa amicizia, pur luminosa, potrebbe essere fragile. “Sorella di neve” non si limita a raccontare una semplice storia, ma esplora il significato della perdita, dell’ amicizia e del ricordo, affrontando temi complessi con una delicatezza che parla sia ai bambini che agli adulti.
Il film offre una rappresentazione profonda del lutto attraverso gli occhi di un bambino. Julian e la sua famiglia vivono un periodo difficile e angosciante, in cui la festa natalizia è pervasa dal silenzio della sofferenza. Tuttavia, l’arrivo di Hedvig rappresenta una luce nel buio, un’opportunità per riscoprire la gioia anche nei momenti più difficili.
Un altro elemento fondamentale del film è la speranza, incarnata dalla figura di Hedvig e dal suo amore incondizionato per il Natale. Grazie a lei, Julian comincia a vedere che esiste ancora la possibilità di ritrovare gioia e serenità, e che, sebbene la magia del Natale sembri perduta, può essere ricreata attraverso i legami che formiamo.
La dinamica dell’amicizia tra Julian e Hedvig è essenziale. La presenza di Hedvig consente a Julian di affrontare il suo dolore e trovare la forza necessaria per superare le sue paure. La loro connessione rappresenta un rifugio sicuro in un periodo di incertezze e tristezza.
Inoltre, l’elemento misterioso presente nella casa di Hedvig e nell’enigmatico vecchio arricchisce la trama, conferendo un’atmosfera fiabesca. Questa dimensione magica rende il film accessibile a tutte le età, offrendo una narrazione radicata in forti realtà emotive ma capace di evocare il fascino delle storie natalizie e dei misteri legati alla crescita personale.
“Sorella di neve” è, dunque, un film delicato e commovente in grado di affrontare tematiche complesse come la morte e la resilienza, parlando direttamente al cuore dello spettatore e incoraggiando una riflessione profonda su ciò che significa affrontare la perdita e trovare nuova luce attraverso l’amicizia e l’amore.