Il film “Deer Girl”, diretto da Francesco Jost, si presenta come un’opera ricca di significato, capace di esplorare tematiche complesse attraverso una narrazione visivamente affascinante e dal forte impatto emotivo. L’uso consapevole degli spazi e la carica allegorica che permea l’intero lungometraggio richiamano alla mente il noto dialogo di Closer, in cui il personaggio interpretato da Clive Owen chiede alla ballerina Natalie Portman un momento di autenticità. In questo senso, “Deer Girl” sembra riprendere quel desiderio di verità, invitando lo spettatore a riflettere sull’essenza dell’amore.
La storia ruota attorno a Rachele, una giovane donna tornata nel suo paese natale in occasione del 25° anniversario di matrimonio dei suoi genitori, Mario (interpretato da Giorgio Tirabassi) e Anja (Anita Caprioli). Questa coppia, rispettata nella comunità, nasconde però segreti inquietanti che vengono svelati nel corso della narrazione. La regia di Jost riesce a guidare il pubblico attraverso le oscurità della violenza di genere, mettendo in primo piano la frustrazione e il dolore di una figlia di fronte a un amore che ha conosciuto solo nella sua forma più tossica.
Uno degli aspetti più interessanti di “Deer Girl” è l’ambientazione, che gioca un ruolo cruciale nella costruzione della tensione narrativa. Il bosco che circonda la casa di Anja e Mario non è solo un semplice sfondo, ma diventa un simbolo della cecità sociale nei confronti delle problematiche che affliggono molte famiglie. La presenza di una benda sugli occhi, che ricorre nel film, suscita una riflessione profonda su come la società spesso ignori o minimizzi le situazioni di abuso e sofferenza.
Tuttavia, nonostante i punti di forza evidenti, Deer Girl si trova a combattere contro una sua eventuale vulnerabilità. Infatti, la pellicola viene talvolta ostacolata dalla pesantezza del suo voice over. Questo elemento, pur avendo buone intenzioni comunicative, finisce per disperdere la potenza delle immagini con un eccesso di parole. Le frasi ad effetto e i monologhi dichiarativi, sebbene possano apparire incisivi, rischiano di soffocare l’esperienza visiva, diluendo l’impatto emotivo che le scene potrebbero avere senza queste sovrastrutture verbali.
Il cast di Deer Girl è composto da attori straordinari, tra cui Maya Zacchino, Bruno Da Soghe, Bryan Ferraro e Darya Moltushkina, tutti coinvolti in interpretazioni che rendono omaggio alla complessità dei loro personaggi. Ogni attore contribuisce con energia e autenticità, rendendo credibile e toccante la lotta di Rachele. La loro presenza sullo schermo è un punto di forza che sostiene il messaggio del film, mentre la cinematografia e la direzione artistica sono in grado di catturare l’attenzione e suscitare riflessioni importanti.
“Deer Girl” è dunque un’opera che, nonostante alcune criticità, riesce a colpirci profondamente. Con una durata di 87 minuti e realizzato in Svizzera e Italia, questo film ci invita a esplorare l’amore, la violenza di genere e la ricerca di verità autentiche. Attraverso una narrazione poetica e provocatoria, Francesco Jost riesce a scattare una fotografia della società moderna che stimola il pubblico a riflettere e discutere, rendendo Deer Girl un’esperienza cinematografica imperdibile.