Dopo un’attesa di dieci anni dall’ultimo film in live-action, New Line Cinema ci riporta nel fantastico mondo della Terra di Mezzo con un’opera straordinaria: il primo film animato basato sul romanzo di Tolkien. Questo nuovo capitolo, intitolato “Il Signore degli Anelli – La guerra dei Rohirrim”, si colloca temporalmente 183 anni prima degli eventi narrati nella celebre trilogia di Peter Jackson.
La trama si concentra sulla figura storica di Helm Mandimartello, il nono re di Rohan, e sulla sua lotta contro Wulf, un signore del Dunlending desideroso di vendetta per la morte del padre. Costretto a rifugiarsi nell’antica roccaforte di Hornburg, che diventerà nota come il Fosso di Helm, Helm e il suo popolo si trovano ad affrontare una situazione disperata. Sarà la figlia Héra a dover trovare il coraggio necessario per condurre la resistenza
È fondamentale analizzare le circostanze della produzione di questo film. Realizzato in tempi estremamente ristretti e con un budget limitato, “La Guerra dei Rohirrim” sembra essere stato concepito più come una misura necessaria per mantenere i diritti cinematografici sulla saga, piuttosto che come un progetto davvero ambizioso.
Questa scelta di contenere i costi ha inevitabilmente influenzato la narrazione, portando a momenti che appaiono frettolosi e privi di una vera profondità.
Un elemento distintivo rispetto ai film precedenti è senza dubbio lo stile di animazione scelto dal regista Kenji Kamiyama. L’estetica degli anime giapponesi è affascinante, specialmente nelle scene di battaglia, ma crea anche una certa distanza emotiva tra il pubblico e i personaggi. Nonostante l’eccellente doppiaggio in inglese, i protagonisti, sebbene ben caratterizzati, risultano statici nelle loro espressioni, rendendoli meno coinvolgenti rispetto agli attori in carne e ossa.
Il fulcro della storia ruota attorno all’assedio del Fosso di Helm, ricco di azione e dinamismo, ma manca di un adeguato approfondimento del contesto storico. Aspetti fondamentali, come il rapporto con Gondor, vengono appena accennati, lasciando il pubblico con una sensazione di incompletezza. Le musiche di sottofondo riescono a ricreare l’atmosfera epica familiare ai fan, ma non basta a colmare il vuoto di una trama che, in alcuni punti, appare troppo semplificata.
Malgrado le sue imperfezioni, “La Guerra dei Rohirrim” riesce comunque a intrattenere i fan di Tolkien. I richiami alla trilogia originale sono numerosi e l’atmosfera generale rimane fedele allo spirito dei libri. Tuttavia, non si può negare che il film possa lasciare un retrogusto amaro. Da un lato, è piacevole tornare in luoghi a noi cari, dall’altro c’è la sensazione che questa produzione sia stata più orientata verso fini commerciali piuttosto che artistici.
Dove “La Guerra dei Rohirrim” zoppica maggiormente è nella componente tecnica. La scelta di combinare animazione in 2D per i personaggi con fondali in 3D è evidente fin dalle prime sequenze e può risultare spiazzante. Serve tempo per abituarsi a questa dicotomia visiva, ma non è tutto: il divario qualitativo tra le due tecniche è palpabile e, in alcuni momenti, la resa complessiva potrebbe quasi spingere a distogliere lo sguardo.
In netto contrasto, la trama si dimostra solida e ben costruita, riuscendo a mantenere viva la curiosità dello spettatore per ogni nuova inquadratura. È qui che il film trova il suo punto di forza, bilanciando le debolezze visive con una narrazione avvincente.
La regia di Kenji Kamiyama si distingue soprattutto nelle scene di combattimento, dove il dinamismo e l’energia emergono chiaramente. Tuttavia, altre sequenze risultano meno fluide, evidenziando una certa disomogeneità. Nonostante ciò, Kamiyama riesce a legare gli elementi del film con uno sforzo evidente di coerenza e coesione, creando un’opera che si muove tra terreni già noti ma comunque avvincenti.
I temi trattati, le strade narrative e le caratterizzazioni dei personaggi richiamano inevitabilmente la trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli e, in parte, A Game of Thrones. Eppure, questa miscela di elementi familiari riesce a mantenere un fascino ammaliante, spingendo lo spettatore a desiderare un’altra pagina di questa storia animata. Questo è, dopotutto, il potere delle grandi narrazioni.
Ma, nonostante le sue limitazioni, “La Guerra dei Rohirrim” (al cinema dal 1 gennaio 2025 distribuito da Warner Bros. Pictures) rappresenta un’opera molto interessante per gli appassionati della saga. Essa offre una finestra su un periodo poco esplorato della Terra di Mezzo e permette di riscoprire storie e leggende che meritano di essere raccontate. Se siete fan della mitologia tolkieniana, questo film potrebbe comunque regalare momenti di autentico intrattenimento.