Il film Simone Veil – La Donna del Secolo (Simone Veil – Le Voyage Du Siècle), diretto da Olivier Dahan, sta per approdare nelle sale italiane grazie a Wanted Cinema. Questa pellicola ha riscosso un notevole successo in Francia e si propone di rendere omaggio a una delle figure femminili più emblematiche del Novecento, Simone Veil. La protagonista, Elsa Zylberstein, interpreta la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente del Parlamento europeo, affiancata da Rebecca Marder, che interpreta la giovane versione di Simone.
La trama si snoda attraverso una narrazione profonda e toccante, che inizia dalla sua infanzia in una famiglia ebrea, vittima della deportazione durante la Seconda guerra mondiale. La storia racconta la sua vita e le sfide affrontate, facendo emergere una figura determinata che ha lottato strenuamente per i diritti delle donne e per un maggiore giustizia sociale. Queste esperienze traumatiche sono state alla base della sua incessante battaglia contro le ingiustizie, che ha caratterizzato il suo percorso politico.
Con Simone Veil – La Donna del Secolo, Olivier Dahan completa una trilogia di biografie cinematografiche, già iniziata con La Môme e Grace de Monaco. Questi film hanno esplorato le vite di Edit Piaf e Grace Kelly rispettivamente, e ora il regista si dedica a un’altra grande donna della storia. Dahan mira a tramandare non solo la vita di Veil, ma anche i valori che questa personalità rappresenta, alternando momenti pubblici e privati, con particolare attenzione al concetto di famiglia.
Nella pellicola, vediamo relazioni significative, come quella con il marito Antoine, interpretato da Olivier Gourmet, e le sue drammatiche esperienze nei campi di concentramento insieme alla madre Yvonne (Élodie Bouchez) e alla sorella Milou (Judith Chemla). Questo film offre una prospettiva unica sulla figura di Simone Veil, rendendo visibile il temperamento di una donna che ha lottato per i suoi ideali in ogni contesto, trasformando la **politica** nella propria vita.
Secondo il regista, “Simone Veil è molto politica nel senso nobile del termine. Non è una ‘politica’ in senso stretto; è sempre rimasta magistrato nell’animo e ha combattuto le sue battaglie più importanti attraverso le leggi.” La vita di Veil, così come viene raccontata nel film, è straordinaria. Pur non considerandosi una ‘politica’, ha ispirato fortemente il progetto politico europeo.
Veil era una figura centrista, moderata e gollista, che ha lottato per i diritti delle donne e l’uguaglianza, oltre a essere un’attivista per la depenalizzazione dell’aborto e per la dignità dei carcerati. Sopravvissuta ai lager nazisti, è diventata la prima donna magistrato di Francia e la prima presidente del Parlamento europeo. Il suo percorso esemplare è intimamente legato alla Storia del Novecento e continua a ricordarci l’importanza dell’unità europea nel prevenire il ritorno di guerre e totalitarismi.
Come ha affermato Ursula von der Leyen, che ha sempre citato Veil come modello, “Se l’Europa fosse una donna, sarebbe Simone Veil.” Il film uscirà nelle sale italiane in anteprima il 27 gennaio, per celebrare il Giorno della Memoria, e dal 30 gennaio sarà disponibile in tutte le sale. La storia di Simone, dalle sofferenze di Auschwitz ai vertici della politica europea, è un ritratto epico e intimo di una donna il cui percorso ha influenzato profondamente la sua epoca, diffondendo un messaggio umanista attuale.
Inoltre, Simone Veil è stata magistrata e la prima donna a presiedere il Consiglio Superiore della Magistratura. Negli anni Settanta, ha esercitato la sua influenza come Ministro della Salute, continuando come europarlamentare e primo presidente donna del Parlamento europeo dal 1978 al 1982. La sua vita personale e legata alla sua eredità ideale e civile rappresentano un emblema storico della nostra storia europea.