Il nuovo film di finzione di Mimmo Verdesca, intitolato “Per il mio bene”, si prepara a conquistare le sale cinematografiche italiane il 5 dicembre, grazie alla distribuzione di 01 Distribution.
Questo progetto rappresenta un’interessante avventura creativa con un cast di prim’ordine, che vede come protagoniste le talentuose attrici Barbora Bobulova e Stefania Sandrelli. Dopo un’emozionante performance nell’opera “L’Uomo di fumo” del 2023, ci si aspetta che questa coppia dia vita a una narrazione intensa e coinvolgente.
In attesa dell’uscita, il pubblico può già gustare un’anteprima grazie al trailer ufficiale e a diverse immagini promozionali, che offrono uno spaccato di ciò che si potrà vedere al cinema. Secondo le parole dello stesso regista, questo film è descritto come un “viaggio interiore”, che promette di portare gli spettatori in un’esplorazione profonda delle relazioni umane.
Il cast non è composto solo dalle due protagoniste, ma include anche altri nomi noti come Marie Christine Barrault, insieme a Sara Ciocca, Grazia Schiavo, Fabio Grossi e Gualtiero Burzi, oltre alla straordinaria partecipazione di Leo Gullotta. Verdesca, parlando della sua opera, sottolinea come ogni personaggio diventi uno specchio per l’altro, creando un collegamento naturale tra passato, presente e futuro. Questo approccio permette di affrontare “domande assolute” che hanno sempre suscitato l’interesse del regista, riflettendo su tematiche di grande rilevanza.
La trama di “Per il mio bene” ruota attorno alla figura di Giovanna, una donna forte e indipendente che gestisce con determinazione l’azienda di famiglia e cresce da sola la propria figlia adolescente. La sua vita sembra scorrere senza intoppi, fino a quando scopre di avere una grave malattia. Questa rivelazione la costringe a cercare un donatore compatibile all’interno della sua famiglia, solo per scoprire che sua madre le ha sempre tenuto nascosta una verità scioccante: è stata adottata.
Questa scoperta getta Giovanna in un profondo conflitto esistenziale; non sa più chi sia veramente e desidera ardentemente risalire alle sue origini. Tuttavia, quando il tribunale informa che la madre biologica si rifiuta di aiutarla, Giovanna decide di prendere in mano la situazione. Con grande determinazione, rintraccia la madre e si presenta a lei, decisa a stabilire un contatto, ma incontra un’anziana Anna, che si dimostra ostile e distante.
Nonostante la resistenza iniziale di Anna, Giovanna si avvicina lentamente, mantenendo segreta la propria identità. Attraverso gesti semplici e una comunicazione non verbale, tra le due donne inizia una relazione caratterizzata da una lenta evoluzione della fiducia. Anna, gradualmente, comincia ad aprirsi, mentre Giovanna si ritrova a inseguire un bisogno di verità che va oltre il mero interesse per la sua salute.
La ricerca delle origini diventa così un viaggio di scoperta e riconciliazione, un percorso ricco di emozioni, affrontando temi complessi e universali. Come afferma Verdesca, l’intero racconto è permeato da sensazioni profonde, con un occhio attento alla rappresentazione visiva che riecheggia la verità di ogni sentimento. L’intento è quello di permettere allo spettatore di identificarsi e connettersi con la storia, che emerge con delicatezza, rivelando un mondo sia crudo che tenero, intimo e universale.