Ambientata nel vasto universo di The Batman, la miniserie “The Penguin” di Lauren LeFranc si distingue per la sua narrazione avvincente e per l’intensa performance di Colin Farrell. Questa opera non è soltanto un racconto di criminalità e famiglia, ma una riflessione cruda sulla lotta tra i reietti e i potenti, come evidenziato dal personaggio principale, Oswald ‘Oz’ Cobblepot, meglio conosciuto come il Pinguino.
“Il mondo non è fatto per quelli come noi”, ripete Oz, esplicitando il conflitto tra chi vive nelle tenebre e chi si crogiola nel potere. La violenza e la menzogna diventano così strumenti di sopravvivenza in un ambiente ostile e spietato. La serie esplora temi di emarginazione e vulnerabilità, tracciando una linea netta tra l’oscurità che domina Gotham e le sue vittime.
A differenza di molte origin story, The Penguin non solo offre uno sguardo alle origini di uno dei villain più iconici, ma si addentra anche nell’inesorabile potere corrosivo del male. La narrazione crea una connessione con il pubblico, esprimendo la brutalità e l’inevitabilità della vita di Oz. Chi si mostra nella luce rischia di estinguersi, mentre coloro che si muovono nell’ombra possono prosperare.
Con la sua rappresentazione del buio, la miniserie invita a riflettere sulle scelte morali e sulle conseguenze delle azioni. Oz, infatti, sembra incapace di percepire il bene, lasciandosi trasportare in un ciclo di sofferenza e distruzione. Ogni legame che forma, come quello con Sofia Falcone – interpretata da Cristin Milioti – si riduce a una spirale di dolore e disillusione.
Sofia, inizialmente attratta dalla brillantezza del potere mafioso, alla fine si trova faccia a faccia con la realtà oscura di Oz. Tutti i personaggi di questa miniserie affrontano un viaggio che li porta a riconoscere la vera natura di ciò che li circonda, rivelando la brutalità intrinseca del loro mondo.
Anche se The Penguin si colloca in perfetta continuità con gli eventi di The Batman diretto da Matt Reeves, la miniserie, che ha visto la regia di Craig Zobel, Helen Shaver, Kevin Bray e Jennifer Getzinger, riesce ad amalgamare l’epica supereroistica con la tradizione mafiosa, richiamando opere come Il Padrino di Francis Ford Coppola e I Soprano di David Chase.
La sfumatura dark di The Batman viene sostituita da antieroi e figure grottesche, tipiche del cinema gangster. La miniserie si distingue per la sua forte impronta cinematografica, invitando gli spettatori a esplorare un mondo di riferimenti e influenze che vanno da Donnie Brasko a Sin City.
Colin Farrell non è solo il Pinguino, ma diventa esso stesso il personaggio, con una performance che trasmette crudeltà e vulnerabilità attraverso ogni sguardo e gesto. Questo lavoro incarna un passo decisivo nella carriera di Farrell e segna una nuova era per la DC, recentemente rinvigorita dalla visione di James Gunn.
In conclusione, The Penguin si propone come un’opera complessa e affascinante, capace di catturare l’attenzione dello spettatore e stimolare profonde riflessioni sull’umanità e il male. Con la sua durata di circa 50 minuti per episodio e la distribuzione su Sky e Now TV, questa miniserie promette di rimanere impressa nella memoria collettiva degli appassionati di cinema e serie tv.