
L’ottava stagione di “Che Dio ci aiuti” si prepara a emozionare il pubblico italiano con un ciclo di dieci prime serate che avranno inizio giovedì 27 febbraio su Rai 1. Questa serie, frutto della collaborazione tra Lux Vide e Rai Fiction, esplora un tema universale: la ricerca di un porto sicuro, un rifugio dove poter essere accolti, amati e compresi.
Protagonista di questa nuova avventura è Suor Azzurra, interpretata da Francesca Chillemi, che dopo aver preso i voti nella scorsa stagione, si trova ora catapultata in un contesto completamente diverso. Il passaggio dalla suggestiva Assisi a Roma segna un cambiamento significativo nella sua vita, dato che lascia il suo amato Convento degli Angeli Custodi per approdare alla Casa del Sorriso.
Questo cambiamento non è casuale; è stato voluto da Suor Angela, interpretata da Elena Sofia Ricci, che è determinata a salvaguardare la casa-famiglia dalla chiusura. Suor Angela decide di affiancarsi al suo direttore, Lorenzo Riva, un apprezzato psichiatra che si trova a dover gestire non solo le dinamiche familiari, ma anche le ragazze che vivono nella Casa.
Lorenzo, magistralmente interpretato da Giovanni Scifoni, si confronta con il dolore della perdita della moglie, Serena, deceduta in un tragico incidente. La sua dedizione al lavoro e alla cura dei suoi due figli, Pietro e Giulia, è messa a dura prova quando le ragazze della Casa, con le loro storie di vita difficili, entrano in scena.
Le giovani protagoniste – Cristina, Olly e Melody – ognuna con il proprio carico di sofferenza e resilienza, dovranno confrontarsi con l’energia travolgente di Azzurra. Le interazioni tra Azzurra e queste ragazze complessate daranno vita a situazioni ricche di emozioni e dinamiche inaspettate, mostrando come l’amore e la comprensione possano curare ferite profonde.
Lorenzo, uomo di ragione e regole, inizialmente fatica a comprendere l’approccio di Azzurra, che combina in modo esplosivo cuore e follia. Tuttavia, la luce interiore e la delicatezza dell’approccio di Suor Azzurra riescono a conquistare tanto le ragazze quanto il direttore stesso, trasformando la Casa in un vero e proprio ambiente familiare.
In questo nuovo contesto, la Casa del Sorriso diventa molto più di un semplice luogo di accoglienza; si trasforma in un’oasi di speranza e guarigione. Qui, le ferite iniziano a rimarginarsi e la speranza ha l’opportunità di rifiorire, grazie ai legami che si creano e all’amore condiviso.
Suor Azzurra emerge come il collante che tiene unite queste anime fragili, dimostrando che la vera forza risiede nella capacità di amare e di prendersi cura degli altri. La sua tenacia e il suo rispetto per le emozioni altrui saranno ciò che permette a ciascuna ragazza di intraprendere un cammino di rinascita.