
Il film ‘Io sono ancora qui’, diretto dal talentuoso Walter Salles, è un’opera che merita sicuramente attenzione e riconoscimenti, non a caso è candidato agli Oscar nella categoria di miglior film, miglior film internazionale e per la migliore interpretazione femminile grazie alla straordinaria performance di Fernanda Torres. Questa pellicola racconta una storia vera, incastonata nel drammatico contesto della dittatura militare degli anni ’70 in Brasile.
Walter Salles onora la memoria dell’attivista Rubens Paiva nel suo ritorno al cinema con Sono ancora qui, un drammatico racconto di sopravvivenza e resistenza basato sul libro del figlio di Paiva, Marcelo. Il film vede protagonista la straordinaria Fernanda Torres, vincitrice del Golden Globe, mentre nel finale compare la sua leggendaria madre, la 96enne Fernanda Montenegro, interpretando una Eunice più anziana, un personaggio intenso e commovente.
Dalla dimensione collettiva a quella personale, dal dolore del popolo brasiliano negli anni bui della dittatura fino alla promessa rituale del padre alla sua piccola figlia—”se sono ancora qui”—mentre sotterra con tenerezza il suo dentino nella sabbia di Copacabana, Salles usa la vergogna nazionale delle sparizioni forzate per raccontare l’incrollabile tenacia di chi è rimasto ad aspettare.
Come in molti dei suoi film, spesso road movie con un sottotesto profondo, anche Sono ancora qui mantiene una narrazione chiara, che si sviluppa attraverso il dramma della moglie che resta sola dopo l’arresto del marito da parte del regime. Eunice viene anch’essa imprigionata per alcuni giorni, ma viene rilasciata senza mai conoscere i motivi della sua detenzione.
Deve rassicurare i figli più piccoli, mentre la figlia maggiore è a Londra per studiare e vive un periodo rock ‘n’ roll distante anni luce dagli eventi in casa. L’altra figlia adolescente, invece, ha intuito che qualcosa di terribile sta accadendo. La spensieratezza di Rio diventa un lontano ricordo e il trasferimento dai parenti a San Paolo sembra l’unica soluzione realistica.
Un velo di lutto si è posato sulla casa della famiglia Paiva, un tempo piena di vita e ora divenuta un passaggio angosciante, un purgatorio dove si aggirano agenti del regime, cupi e minacciosi, simboli della repressione. Le feste e le cene con gli amici sono state sostituite da un’attesa angosciante, che Salles ritrae magistralmente come un interminabile interrogatorio senza una causa chiara, un pretesto definito o una fine prevedibile.
Ed è qui che Fernanda Torres si impone in modo decisivo. Sostiene la famiglia, mantiene la calma e regge l’intero film con il suo straordinario primo piano, un volto autentico che trasmette una dignità dolorosa, confusione e un senso di liberazione. Il film culmina in uno dei finali più potenti degli ultimi anni, nella dolceamara giustizia dopo un lungo viaggio attraverso l’oscurità.
Mentre il capofamiglia è assente, la Eunice di Torres assume il suo ruolo, cercando prove di un crimine sistematicamente occultato. Nella coda di “Sono ancora qui”, la madre Fernanda prende il testimone, reagendo con maestria a immagini televisive che racchiudono tutta la forza di un thriller politico senza tempo, universale e di straordinaria efficacia.
Nonostante le sfide di portare sul grande schermo un tema così delicato, Salles riesce a mantenere un equilibrio perfetto tra dramma e speranza. L’atmosfera di oppressione che pervade il film è contrastata dalla resilienza dei personaggi, che lottano per preservare la propria identità e i propri sogni.
La colonna sonora gioca un ruolo cruciale nell’accompagnare questa intensa narrazione. Composta da motivi che richiamano le sonorità tipiche dell’epoca, la musica amplifica l’impatto delle scene chiave, contribuendo a creare un ambiente evocativo. Le scelte musicali di Salles dimostrano una cura maniacale, arricchendo ulteriormente la trama e coinvolgendo profondamente il pubblico.
“Sono ancora qui” è candidato a tre Oscar: Miglior Film, Miglior Film Internazionale e Miglior Attrice Protagonista. Fernanda Torres, già vincitrice del Golden Globe, è ora l’unica vera sfidante di Demi Moore in questa categoria.