Il regista Quentin Tarantino ha espresso chiaramente il suo disinteresse nei confronti delle recenti pellicole «Dune» dirette da Denis Villeneuve. Nonostante le recensioni entusiastiche, Tarantino non ha intenzione di vederle. Durante una conversazione con Bret Easton Ellis nel suo podcast, il regista è stato interrogato su «Dune: Part Two», considerata da molti la miglior film dell’anno. La sua risposta è stata categorica: non la guarderà.
Ha rivelato di aver visto il film «Dune» di David Lynch in passato, ma non sente il bisogno di rivederlo. “Non ho bisogno di vedere ancora una volta quella storia”, ha dichiarato, sottolineando come non lo interessino le interpretazioni moderne di storie già raccontate.
Tarantino ha inoltre criticato la tendenza attuale di fare remake, affermando: “Il mondo sta bombardando il pubblico con remake su remake.” Ha fatto notare come si senta spesso interrogato sulla visione di vari film rifatti, come ‘Ripley’ o ‘Shōgun’, e la sua risposta continua a essere: no.
Per lui, vedere una nuova versione di storie già elaborate in passato non rappresenta un’esperienza gratificante. “Ci sono sei o sette libri su Ripley, ma se si realizza un nuovo adattamento, perché ripetere quello che è già stato fatto?” ha detto, esprimendo il suo disinteresse per una narrazione che non porta nulla di nuovo.
Allargando il suo ragionamento, Tarantino ha rivelato di aver visto ‘Shōgun’ negli anni ’80 e non sente il bisogno di rivedere la storia. “Indipendentemente da come verrà presentata, non mi interessa. Se anche mi portassero indietro nel tempo nell’antica Giappone, non mi cambierebbe nulla”, ha affermato con fermezza.
La sua posizione sui remake e sulle nuove versioni di opere famose riflette una filosofia più ampia riguardo all’arte cinematografica. Tarantino crede che le storie originali abbiano un valore intrinseco che non dovrebbe essere sacrificato in nome della nostalgia o della commercializzazione. “Preferisco sempre opere nuove e originali”, ha detto, sostenendo l’importanza della creatività nel cinema.
Questa opinione non è sorprendente, considerando la carriera di Tarantino, caratterizzata da film innovativi e audaci come Pulp Fiction e Kill Bill. Ogni suo lavoro è un tributo alla narrazione originale e alla reinvenzione dei generi, piuttosto che una mera riproposizione di idee già esplorate.
Inoltre, il regista sembra volere alimentare una conversazione più profonda sul futuro del cinema e sull’industria in generale. “Ci sono molte storie che aspettano di essere raccontate in modo nuovo”, ha affermato, suggerendo che gli appassionati dovrebbero dedicarsi a scoprire opere fresche piuttosto che rivivere vecchie storie.