
FolleMente rappresenta un ritorno significativo per il regista Paolo Genovese, noto per il suo lavoro nel mondo della commedia italiana. Dopo aver affrontato progetti meno fortunati come The Place, Supereroi e Il primo giorno della mia vita, Genovese torna a raccontare storie che catturano l’attenzione del pubblico.
L’impostazione del film, caratterizzata da un’unità di luogo — un appartamento — e un cast corale, non può fare a meno di richiamare alla mente il successo internazionale di Perfetti sconosciuti, pellicola del 2016 venduta in oltre 25 paesi e con un numero di remake senza precedenti.
La trama di FolleMente si snoda attorno al primo appuntamento tra i due protagonisti, Piero, interpretato da Edoardo Leo, e Lara, con il volto di Pilar Fogliati. Piero è un professore di storia e filosofia di 40 anni, divorziato e padre di una bambina, mentre Lara è una restauratrice di mobili di 35 anni, spigliata e con una traiettoria sentimentale non particolarmente rosea. Questo incontro avviene a casa di Lara, dando il via a una serie di dialoghi e situazioni che esplorano le complessità delle relazioni moderne.

Uno degli elementi distintivi di FolleMente è la presenza di personaggi interiori che rappresentano le diverse sfaccettature della psiche dei protagonisti. Nella mente di Piero troviamo Il Professore (Marco Giallini), voce della razionalità, Romeo (Maurizio Lastrico), il lato romantico, Eros (Claudio Santamaria), simbolo della passione, e Valium (Rocco Papaleo), rappresentante della disillusione.
Dall’altra parte, nella mente di Lara, si alternano Alfa (Claudia Pandolfi), determinata e femminista, Giulietta (Vittoria Puccini), sognatrice, Trilli (Emanuela Fanelli), libera e sarcastica, e Scheggia (Maria Chiara Giannetta), anarchica e irrequieta.
Questa narrazione polifonica permette di affrontare temi complessi, come le fragilità e le paure insite nei rapporti umani. Fin dai primi scambi tra i due, il film esplora il contrasto tra desiderio e realizzazione, rendendo palpabili le tensioni che possono sorgere in una relazione. Con un colpo di genio, Genovese riesce a mischiare momenti di alta comicità con situazioni di profonda introspezione, un mix vincente che offre al pubblico una vasta gamma di emozioni.

Tuttavia, non mancano rischi: la predominanza dei personaggi interiori potrebbe eclipsare il legame diretto tra Piero e Lara. I dialoghi tra i due, pur essendo ben scritti, sembrano talvolta frenati dalla necessità di evidenziare le differenze di genere e i compromessi necessari per mantenere viva la fiamma di un rapporto. Solo in alcuni momenti spetta a Piero e Lara sperimentare una reale connessione, lontana dalle interferenze delle loro voci interne.
Nonostante ciò, FolleMente mantiene una certa freschezza e originalità, ricorrendo a meccanismi narrativi che coinvolgono lo spettatore. Le scene esilaranti, come quella della cyclette o la performance di Somebody to Love, riescono a strappare risate genuine, dimostrando che il film sa anche divertirsi. È in questi frangenti che le dinamiche tra i protagonisti si distendono, permettendo a Piero e Lara di mostrarsi per quello che sono, al di là delle etichette imposte dai loro alter ego.

Con una durata contenuta di 97 minuti, FolleMente si propone di stabilire fin da subito un legame con il pubblico, un patto che potrebbe risultare più o meno facile da mantenere a seconda delle aspettative individuali. Certamente, il film invita a riflettere sulle relazioni odierne, sull’equilibrio necessario affinché queste possano prosperare, e sulle voci che, talvolta, possono sovrastare ciò che realmente conta: la connessione autentica tra due persone.