
Officine UBU annuncia con entusiasmo l’arrivo nelle sale cinematografiche italiane, a partire dal 29 maggio, di FINO ALLE MONTAGNE (titolo originale: Bergers), il nuovo film della regista canadese Sophie Deraspe, nota per le opere Antigone e Les Loups. Il lungometraggio, interpretato magistralmente da Felix-Antoine Duval e Solène Rigot, trae ispirazione dal romanzo autobiografico di Mathyas Lefebure, intitolato “D’où viens-tu, berger?”, raccontando un intenso viaggio di formazione e rinascita.
La trama si concentra sul protagonista, Mathyas, giovane pubblicitario di Montréal in profonda crisi esistenziale, che decide di abbandonare la vita frenetica e consumistica della città per immergersi nell’essenza della natura, scegliendo una nuova vita da pastore tra le maestose montagne dell’Alta Provenza. Il racconto mette in luce la tensione tra il superfluo urbano e la ricerca autentica di sé, delineando un percorso di trasformazione interiore ed esteriore.
Nonostante la sua inesperienza nel mestiere, Mathyas è spinto da un’immagine idealizzata della vita rurale, che ben presto viene messa alla prova dalle dure realtà del lavoro pastorale. La solitudine, la fatica fisica, la gestione degli animali malati e la presenza costante di predatori fanno parte del quotidiano di chi sceglie questa esistenza a stretto contatto con la natura selvaggia. Il film esplora così anche gli aspetti meno romantici, ma autentici, di questa professione spesso mitizzata.
Nel cammino del giovane pastore, un ruolo fondamentale è giocato da Elise, interpretata da Solène Rigot, una funzionaria pubblica poco convinta del proprio impiego che, affascinata dal sogno di Mathyas, decide di lasciare il lavoro per raggiungerlo e sostenerlo. Insieme affrontano un compito impegnativo: condurre un gregge di oltre 800 pecore in transumanza verso le Alte Alpi. Questa sfida diventa un’epopea pastorale che offre allo spettatore un’immersione profonda nella natura, che si alterna tra ruolo di maestra, madre, minaccia e salvezza.
Attraverso questo viaggio, Mathyas ed Elise intraprendono non solo un cammino fisico tra i paesaggi mozzafiato dell’alta montagna, ma anche un percorso di rinascita personale. La narrazione si sviluppa come una profonda riflessione sul rapporto tra uomo e natura e le trasformazioni contemporanee delle tradizioni rurali, che si intrecciano con le sfide emotive dei protagonisti.
La regia di Sophie Deraspe si distingue per una sensibilità rara nell’indagare le emozioni più intime attraverso una tratta visiva elegante e penetrante, dando vita a un film che unisce realismo e poesia. L’attenzione ai dettagli e la cura nel rappresentare le difficoltà burocratiche e culturali di un immigrato che tenta di integrarsi in un mondo lontano dai suoi riferimenti abituali arricchiscono ulteriormente la narrazione, rendendola accessibile e coinvolgente per un pubblico ampio.