Il nuovo film “Uno Rosso”, diretto da Jake Kasdan, ci porta a esplorare il lato meno convenzionale del Natale attraverso le interpretazioni di Dwayne Johnson e Chris Evans. Con un mix di azione e commedia, questo lungometraggio si propone di ribaltare l’immaginario natalizio tradizionale, ma riesce davvero a centrare l’obiettivo?
In questa pellicola, il famosissimo Babbo Natale è interpretato dall’imponente J.K. Simmons, la cui presenza fisica è stata scolpita non solo per il ruolo, ma anche per motivi di salute. La visione di un Santa Claus muscoloso che si allena per essere in forma rappresenta un tentativo audace di modernizzare una figura iconica.
Ma cosa succede quando si mescolano elementi di azione con la magia del Natale? “Uno Rosso” tenta di rispondere a questa domanda portando sullo schermo un Chris Evans in un ruolo insolito, quello di “Lupo”, un personaggio dall’animo oscuro che traffica con mercenari senza scrupoli. Il risultato? Una commedia che, sebbene ricca di potenzialità, inciampa in diversi errori di percorso.
Le aspettative erano alte e le premesse avrebbero potuto condurre a un’opera originale. Tuttavia, “Uno Rosso” finisce per risultare poco coeso, lasciando lo spettatore insoddisfatto. La narrazione scivola nel banale, rendendo difficile immergersi nell’atmosfera festiva che si cerca di creare. La rappresentazione di elementi fantastici risulta forzata, creando una dissonanza tra ciò che ci aspettiamo da una storia di Natale e la realtà proposta dalla pellicola.
Il film squilibra le sue dinamiche introduttive e i tempi narrativi. Un’editing più snella avrebbe potuto giovare significativamente al ritmo della storia, rendendola più coinvolgente. Invece, assistiamo a sequenze interminabili di dialoghi che cercano di incapsulare la morale del Natale, ma alla fine appaiono ripetitivi e banali.
Un tema ricorrente, come spesso accade nelle storie natalizie, è la riscoperta della gioia di donare e la bellezza del perdono. Johnson interpreta un custode di Babbo Natale che deve ritrovare la sua passione nel consegnare regali, mentre il suo rapporto con il personaggio di Evans aspira a risvegliare l’infanzia dimenticata in ognuno di noi. Peccato che queste scene, pur cariche di buoni sentimenti, risultano sovrasaturate e perdono gradualmente il loro impatto.
Un elemento curioso è la poca coerenza anche nel comparto action. Le sequenze d’azione sono sufficientemente elaborate e presentano alcuni momenti divertenti, ma a fronte di tutto ciò non possono mascherare la mancanza di originalità nella trama. Il contrasto fra gli iconici volti di Captain America e Black Adam non basta a rendere il film memorabile. La caratterizzazione di Simmons come Babbo Natale, dotato di potere di ingrandirsi e rimpicciolirsi, resta un enigma senza risposta, contribuendo a un senso di confusione.
In conclusione, se cercate un film di Natale leggero e spensierato, “Uno Rosso” potrebbe sembrare una scelta ideale, ma è importante tenere a mente che si tratta di un’interpretazione uscita dai canoni tradizionali. Dwayne Johnson e Chris Evans, pur portando il loro carisma sullo schermo, non riescono a stimolare genuinamente lo spirito natalizio.
Questo film può lasciare gli spettatori in cerca di qualcosa di più profondo e significativo durante la stagione delle festività, piuttosto che un’opera che appare come una mera raccolta di cliché.