
Nel finale della trentaseiesima stagione de I Simpson, andato in onda il 24 giugno, si è assistito a un evento sorprendente: la morte di Marge. Tuttavia, questa scomparsa non va intesa come un punto definitivo della trama, ma come una delle molteplici realtà alternative immaginate dalla serie stessa. L’episodio, intitolato Estranger Things, segue la tradizione consolidata dello show di esplorare futuri ipotetici, già ampiamente sperimentata in episodi come Il matrimonio di Lisa o The Marge-ian Chronicles.
Tutto prende avvio da un gesto apparentemente innocuo: Marge regala a Maggie una tutina ispirata ai personaggi di Grattachecca & Fichetto. Questo semplice regalo provoca un effetto domino che sconvolge gli equilibri familiari. Bart e Lisa, infatti, liquidano il cartone animato come roba da bambini e, conseguentemente, perdono il legame affettivo che li univa. Marge li ammonisce con saggezza: «Quando sarete grandi dovrete contare l’uno sull’altra», ma il consiglio, come spesso accade nei drammi familiari, viene ignorato.
Seguono anni di silenzi e distanze tra i fratelli, raccontati attraverso un montaggio suggestivo accompagnato da una delicata parodia di When She Loved Me, interpretata per l’occasione da Sarah McLachlan. È in questo frammento emotivamente carico che viene rivelata la morte di Marge, un fatto sottolineato da una scena toccante in cui Homer piange davanti alla lapide della moglie, recante l’epitaffio: «Amata moglie, madre, conditrice di costine».
La voce di Sarah McLachlan enfatizza il momento con la frase: «Marge è morta prima di Homer, se riuscite a crederci». Ma lo spettacolo televisivo non si limita a questa triste rivelazione. Trentacinque anni dopo, Bart, Lisa e Homer si riavvicinano. Lisa ritrova un vecchio video in cui Marge li invita a restare uniti e svela che il sogno più autentico di Maggie era diventare banditrice d’aste per macchinari agricoli.
Nel finale, Marge fa una breve comparsa in cielo, tra le braccia dell’ormai defunto Ringo Starr, ricordando con un sorriso che «per fortuna in Paradiso possiamo sposare altre persone». Questa chiusura surreale e affettuosa conferma ancora una volta la natura non lineare e fantasiosa della narrazione della serie.
È importante sottolineare che la morte di Marge va interpretata nel contesto degli episodi che si svolgono nel futuro, i quali sono una tradizione consolidata della serie, ma non costituiscono una linea temporale coerente e definitiva. Per esempio, nella puntata ambientata su Marte nel 2016, Marge è ancora viva, così come Lisa. Inoltre, la longevità della serie è garantita: I Simpson sono stati rinnovati fino alla stagione 40, come annunciato nell’aprile scorso.
Questo significa che, sebbene nei futuri alternativi di Springfield possano succedere eventi sorprendenti come la perdita di Marge, il personaggio con la caratteristica chioma blu resterà probabilmente con noi ancora per molto tempo. La serie continua a essere un pilastro della cultura popolare, grazie anche al suo stile unico, ai numerosi riferimenti culturali e alle celebri guest star provenienti dal mondo della musica e dello spettacolo.
La capacità dei Simpson di reinventarsi continuamente, esplorando tematiche nuove e lasciando spazio a riflessioni profonde pur restando nel solco della comicità intelligente, è ciò che li rende un fenomeno senza tempo. La morte di Marge, dunque, è solo un tassello di un grande affresco narrativo che continua a evolversi e affascinare milioni di spettatori in tutto il mondo.
Con una storia iniziata più di trent’anni fa, Matt Groening e il suo team hanno creato un universo in cui ogni evento, reale o immaginario, contribuisce ad arricchire la ricca tessitura di Springfield, mantenendo vivo l’interesse e la curiosità del pubblico italiano e internazionale. Tra nostalgia, umorismo e profondità emotiva, I Simpson continuano a scrivere pagine fondamentali della televisione moderna.