
Il regista messicano Michel Franco presenta un’opera che si configura come un film erotico intriso di significati politici, esplorando la frattura del sogno americano attraverso una lente cinica e disillusa. Questa pellicola è stata presentata in concorso alla Berlinale 75, sollevando interrogativi profondi sulla natura dell’amore e della società contemporanea.
Nel film di Léonor Serraille, il protagonista interroga un bambino sul significato dell’amore, ricevendo una risposta inquietante: “L’amore è la morte”. Anche Franco, nel suo approccio, mostra una visione simile, ossessionato dalla violenza e dal dolore umano. Il regista ha già impressionato il pubblico con Memory, dove le sue tematiche diventano più intime e umane, allontanandosi dalle atmosfere cupe delle sue opere precedenti, come Después de Lucía e Las hijas de Abril.
In Dreams, Jessica Chastain interpreta il ruolo di Jennifer McCarthy, una ricca ereditiera americana, che si lega a Fernando, un danzatore messicano povero. La loro storia d’amore emerge in un contesto classista, richiamando la rivolta sociale vista in Nuevo Orden, dove le dinamiche di potere tra i protagonisti riflettono le disuguaglianze presenti nella società.
La relazione tra Jennifer e Fernando diventa simbolica, rappresentando non solo il divario culturale ma anche le tensioni politiche attuali, incluse le politiche migratorie statunitensi. Il film comincia con immagini disturbanti, un camion carico di persone quasi morenti, accennando immediatamente a un destino tragico e a un sogno che si trasforma in incubo. Questo espediente narrativo preannuncia il declino delle speranze dei protagonisti.
Jennifer si presenta come una figura seducente e manipolatrice, sfruttando il suo fascino per mantenere Fernando in uno stato di vulnerabilità, mentre lui, giovane e ambizioso, si scontra con la minaccia costante dell’espulsione. Questa relazione diventa così un gioco pericoloso di seduzione e controllo, dove il potere è fortemente squilibrato. La rappresentazione di questa dinamica è resa attraverso scene cariche di sensualità, momenti di intimità alternati a fughe romantiche, creando un’atmosfera di illusione.

Man mano che la trama si sviluppa, il film svela la sua vera natura: un’analisi cruda del fallimento del sogno americano. Le esperienze di Fernando riflettono le difficoltà dei migranti in cerca di opportunità in un mondo che spesso si rivela ostile. La Chastain, con il suo personaggio, incarna le contraddizioni e le complessità di chi detiene il potere economico, mostrando come questo possa diventare uno strumento di sfruttamento piuttosto che di supporto.
Franco utilizza l’erotismo e la bellezza visiva come strumenti per raccontare una storia di inganno e disillusione. Ogni scena è costruita per portare lo spettatore a una consapevolezza crescente delle reali intenzioni dei personaggi. Il film gioca con l’idea che dietro ogni sogno possa nascondersi un incubo, e che le illusioni possono condurre a esiti devastanti.
Nella conclusione di Dreams, i protagonisti si trovano a fare i conti con la dura realtà. Il contrasto tra l’inizio promettente della loro storia e il finale amaro sottolinea una verità sconcertante: non esiste un amore che possa trionfare su un sistema sociale così profondamente corrotto. I personaggi di Franco sono costretti a confrontarsi con la rassegnazione e la perdita, un tema ricorrente nelle sue opere.
In definitiva, il film di Michel Franco è un’opera provocatoria e profondamente critica, capace di stimolare riflessioni sulle ingiustizie sociali e sulla fragilità dei legami umani. Con una visione che ricorda le opere di registi come Lanthimos, Dreams offre una nuova prospettiva sull’amore e sulla speranza, lasciando il pubblico con domande inquietanti sulla propria condizione e sul futuro delle relazioni umane.