
Nelle campagne gelide di Plainfield, nel cuore del Wisconsin degli anni ’50, si celava la vita di Ed Gein, un uomo la cui apparente ritrosia celava un orrore destinato a cambiare la cultura popolare. La sua dimora decrepita e il suo isolamento furono il palcoscenico di verità tanto inquietanti quanto indicibili, e oggi tornano alla ribalta grazie a una produzione che ne esplora la figura in modo profondo e ricercato.
Quando le autorità aprirono la cosiddetta casa degli orrori, emerse un quadro di devianza e ossessione: frammenti di vite rubate, oggetti disturbanti e tracce di una mente segnata. A guidare la discesa nella follia fu soprattutto l’elemento della psicosi e dell’intensa ossessione per la madre, temi che spiegarono in parte la natura dei crimini e che fornirono materiale narrativo a intere generazioni di registi.
L’impatto di Ed Gein sull’immaginario collettivo è palpabile: molte icone del cinema horror devono alle sue vicende parte della loro genesi. Basta guardare a personaggi come Norman Bates di Psycho, Leatherface di Non aprite quella porta e il disturbante Buffalo Bill ne Il silenzio degli innocenti, per comprendere come la cronaca criminosa sia stata trasformata in archetipo cinematografico.
Più che un semplice spunto narrativo, la storia di Gein ha contribuito a definire il modello del serial killer perverso e inquietante che ancora oggi popola film e serie televisive. Questa figura è diventata un elemento fondamentale dell’horror moderno, capace di mescolare fascinazione morbosa e analisi psicologica, generando empatia e repulsione nello spettatore.
Proprio a questo background si collega la nuova stagione dell’antologia creata da Ryan Murphy e Ian Brennan, che torna con la sua terza stagione per raccontare in modo dettagliato la parabola umana e criminale di Gein. Monster: La storia di Ed Gein promette una rilettura attenta e sofisticata di una vicenda che continua a esercitare un’attrazione perturbante sulla cultura pop.
La serie arriverà su Netflix il 3 ottobre, mettendo in scena non solo i fatti ma anche il contesto sociale e psicologico che li ha generati. Il trailer ha già acceso il dibattito tra appassionati e critici, che attendono una rappresentazione che sappia bilanciare fedeltà storica e sensibilità narrativa.
Conosci i film horror ispirati dalla sua contorta eredità, ma forse non conosci ancora il suo nome… A ottobre, preparati a scoprire la storia agghiacciante dietro la follia: Monster: la storia di Ed Gein arriva su Netflix il 3 ottobre. pic.twitter.com/t534XI6AT5
— Netflix Italia (@NetflixIT) August 27, 2025
Uno dei messaggi più inquietanti che emerge dalla vicenda è l’idea che i mostri non nascono per caso, ma in parte sono il prodotto delle dinamiche familiari e sociali. Riflettere su trauma, isolamento e sugli effetti di una comunità che ignora i segnali di sofferenza è essenziale per comprendere come certe figure possano trasformarsi in simboli di terrore.
Nella trasposizione cinematografica e televisiva si ritrovano molti degli elementi ispirati alla realtà: l’uso simbolico di maschere e oggetti raccolti, la macabra presenza di pelli umane e altri reperti che hanno alimentato l’immaginario horror. Questi dettagli, pur restando materialmente raccapriccianti, sono stati usati dai creatori per esplorare il rapporto tra identità e possessione, tra colpa e destino.
La performance di Charlie Hunnam nel ruolo di Gein è attesa come prova di grande misura, capace di restituire la complessità di un uomo che oscilla tra l’apparente normalità e il baratro. La serie sembra voler evitare la mera sensazionalizzazione, puntando invece a umanizzare i contorni di una storia che, pur disturbante, merita un approccio critico e riflessivo.