Finalmente, su Netflix arriva il film Il treno dei bambini, diretto dalla talentuosa Cristina Comencini e disponibile a partire dal 4 dicembre. Questa pellicola rappresenta un tentativo riuscito di ridare vita e profondità alle produzioni italiane originali della piattaforma. Ispirato al romanzo di Viola Ardone, pubblicato nel 2019, il film si distingue per la sua narrazione semplice e incisiva, che riesce a toccare temi complessi attraverso una chiave di lettura limpida.
La storia è ambientata nel contesto storico del 1946, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Napoli, con i suoi Quartieri Spagnoli, fa da sfondo alle vicende del piccolo Amerigo, interpretato da Christian Cervone. La povertà e la miseria di quegli anni vengono evocate perfettamente, creando un contrasto potente tra ricchezza spirituale e materiale, richiamando anche le celebri opere di Eduardo De Filippo.
La protagonista, Antonietta, madre di Amerigo, è interpretata da Serena Rossi. Per dare al figlio una Chance di un futuro migliore, Antonietta decide di caricare il bimbo su uno dei famosi treni della felicità che partivano verso il Nord. Qui, Amerigo incontra Derna, una donna senza figli, che sarà fondamentale nel suo percorso di crescita. Interpretata da Barbara Ronchi, Derna offrirà ad Amerigo un nuovo inizio e una nuova opportunità di vita.
Un aspetto da non sottovalutare è la volontà di Comencini di evitare un approccio televisivo, nonostante la distribuzione sulla piattaforma streaming. La regia è impregnato di una forte cinematografia, supportata da una scenografia curata da Maurizio Leonardi e dall’utilizzo della musica di Nicola Piovani. Proprio la musica diventa un elemento narrativo cruciale, simboleggiando la ricerca della felicità per Amerigo e fungendo da collante emotivo per la storia.
Il film affronta temi fondamentali come la salvaguardia della felicità e l’importanza dell’arte nella vita di ciascuno. Infatti, l’arte appare come un potente mezzo di salvezza per Amerigo, che cerca di ricostruire la propria vita dopo aver vissuto l’incubo della guerra. La regista riesce a donare una maggiore rilevanza a queste tematiche, ponendo un grande accento sulla figura della madre, una figura che non dovrebbe mai essere messa in discussione.
Un confronto profondo si stabilisce tra le due madri presenti nel film: da un lato c’è Antonietta, la madre naturale, e dall’altro Derna, la madre adottiva. Entrambe rappresentano aspetti diversi della maternità e portano con sé le proprie fragilità e virtù. Le interpretazioni di Rossi e Ronchi sono straordinarie e arricchiscono il racconto, rendendo credibile e palpabile il legame che si forma intorno alla figura di Amerigo.
In un periodo come quello attuale, il messaggio che trasmette Il treno dei bambini risulta estremamente attuale. La pellicola invita a riflettere sull’importanza della maternità, sia essa naturale o acquisita, e su quanto possa influenzare la vita di un individuo. Con una narrativa accessibile e toccante, il film riesce a parlare a tutti, mettendo in luce l’essenza della figura materna.
In conclusione, Il treno dei bambini di Cristina Comencini segna un passo avanti importante per le produzioni italiane su Netflix. Non solo offre una storia intensa e coinvolgente, ma affronta anche questioni sociali e politiche di grande rilevanza, invitando alla riflessione e all’integrazione in un mondo spesso brutale. Un’opera da vedere e apprezzare, capace di emozionare e far riflettere.