
Una fottuta bugia, il nuovo film diretto da Gianluca Ansanelli, arriva finalmente nelle sale italiane dal 17 maggio dopo il successo ottenuto alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città, dove ha conquistato numerosi premi. Questo dramedy racconta una storia intensa e toccante, che mescola sapientemente momenti di leggerezza a tematiche profonde, offrendo al pubblico un’esperienza cinematografica unica.
La trama ruota attorno a Pietro, interpretato da Emanuele Propizio, un giovane ex enfant prodige dello spettacolo ora in difficoltà economiche. Costretto a fingersi malato di cancro per evitare lo sfratto dal suo appartamento a canone agevolato, Pietro si trova coinvolto in un viaggio emotivo complesso e delicato. L’incontro con Claudia, una ragazza malata terminale interpretata da Antonia Fotaras, cambierà radicalmente il suo punto di vista, costringendolo a confrontarsi con le menzogne e le proprie fragilità.
Il regista Gianluca Ansanelli torna dietro la macchina da presa per il grande schermo dopo l’apprezzato “Come far litigare mamma e papà”. Nel cast figurano, oltre ai protagonisti Propizio e Fotaras, attori di spicco come Giampaolo Morelli – con cui Ansanelli ha già collaborato come sceneggiatore in vari progetti – e nomi noti del panorama italiano tra cui Mariano Rigillo, Gianmarco Tognazzi, Antonello Fassari, Antonella Fattori, Marit Nissen e Paola Sotgiu.
Risaltano soprattutto le scelte narrative del film: lontano dai cliché e dai facili sentimentalismi tipici dei film sulla malattia, Una fottuta bugia sceglie di raccontare la vicenda attraverso il filtro della giovinezza, focalizzandosi su due ragazzi alle prese con slanci, insicurezze e la tipica incoscienza di quell’età. Questa prospettiva consente di parlare a un pubblico più ampio, rendendo la storia accessibile e profondamente emotiva senza mai cadere nella superficialità.
Il film mette in luce come il sorriso possa diventare un vero e proprio antidoto al dolore che permea la narrazione. Attraverso il personaggio di Nicolas, un infermiere quarantenne caustico e menefreghista interpretato da Giampaolo Morelli, emerge un cinismo dolce e indulgente che stempera la durezza dei temi trattati. Il sorriso diventa così un simbolo di positività e di speranza, un invito a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, nonostante le avversità.
La figura di Pietro è molto ben definita: a 27 anni, questo ex bambino prodigio, noto nel mondo dello spettacolo fin dall’infanzia per una celebre pubblicità di merendine seguita da numerose apparizioni televisive, si trova a dover fare i conti con un presente incerto e precario. Orfano di madre e in rotta con il padre, vive facendo provini sempre più difficili da superare e insegnando teatro ai bambini nella parrocchia vicino casa per mantenersi. Il suo compagno di appartamento è Nicolas, un uomo divorziato con famiglia da sostenere, che ha architettato la menzogna per salvare entrambi da uno sfratto imminente.
La trama si complica quando Pietro, deciso a rivelare la verità, incontra Claudia. Nonostante la sua condizione terminale, la ragazza sprigiona una vitalità sorprendente: è esuberante, intelligente e profonda, caratteristiche che lasciano Pietro senza parole e gli impediscono di confessare la bugia iniziale. Questo incontro rappresenta un punto di svolta fondamentale per la narrazione, portando a una riflessione profonda sulle emozioni, la fragilità umana e la bellezza della vita anche nei momenti più difficili.
In definitiva, Una fottuta bugia si presenta come un film drammatico ma capace di infondere positività, grazie a una sceneggiatura equilibrata e a interpretazioni intense. È una storia di menzogne, verità e crescita personale che promette di toccare il cuore degli spettatori italiani, offrendo uno sguardo sincero sulle sfide della giovinezza e della malattia, raccontate con sensibilità e autenticità.