Il documentario Dadapolis, diretto da Carlo Luglio e Fabio Gargano, è un’opera che si distingue per la sua capacità di esplorare l’anima di Napoli attraverso un mare magnum culturale. Questa pellicola non ha paura di affrontare i conflitti e le contraddizioni della città e ci guida in un viaggio attraverso le sue molteplici sfaccettature. Il film è un omaggio a un luogo che riesce ad essere contemporaneamente affascinante e soffocante.
“… Così Napoli, dove è così difficile vivere e che invoglia tanto a partire, che è così difficile abbandonare e costringe sempre a tornare, diventa, più di molti altri, il luogo emblematico di una generale condizione umana nel nostro tempo: trovarsi su un inabitabile pianeta, ma sapere che è l’unico dove per ora possiamo star di casa…”, scrive Fabrizia Ramondino, coautrice dell’antologia da cui deriva il documentario.
Queste parole catturano perfettamente la complessità emotiva di una città che, nonostante le sue sfide, continua a esercitare un fascino irresistibile su chi vi abita e su chi decide di tornare. Napoli diventa così il simbolo di una condizione umana universale: ci troviamo a vivere su un pianeta inabitabile ma che ci offre un senso di appartenenza.
Il documentario non si limita a raccontare la vita quotidiana napoletana, ma si avventura nei territori dell’arte e della performance. Artisti, poeti, musicisti e attori si fondono in un’unica narrazione che va al di là dei confini geografici e temporali. Napoli, con il suo mare evocativo e a tratti inquietante, è una tavola dove si adagiano i sogni e le inquietudini di un popolo vibrante e resiliente.
La rappresentazione del futuro perduto è palpabile, soprattutto nelle parole quotidiane che scandiscono il tempo. Le superfici della città sono segnate da una storia di ossidazione e corruzione, un segnale di un passato che sembra sfumare nel presente. Ma in questo contesto di malinconia, emerge una poesia liquida che continua a resistere contro la minaccia di una totale perdita di conoscenza.
La poesia di Napoli è decisamente inconsumabile, come affermava Pier Paolo Pasolini; è una narrazione che si intreccia con la vita, mostrando una realtà che non può essere ridotta a mere statistiche o fatti. Siamo di fronte a una città che è sia carnefice che vittima della propria storia. In questo senso, Dadapolis si pone come un racconto scenografico di speranze e sogni, riflettendo il desiderio di una vita piena e significativa.
Il documentario, prodotto dalla Bronx Film, ha una durata di 72 minuti e sarà distribuito da Europictures nel 2024. La regia di Luglio e Gargano è una testimonianza di come la cultura napoletana possa e debba essere celebrata, nonostante le sue sfide. Ogni inquadratura cattura l’essenza di una città che è viva e pulsante, un mix di tradizione e innovazione.
Dadapolis non è solo un semplice documentario; è un’esperienza che invita a riflettere sulla nostra condizione attuale. Attraverso le storie degli artisti e dei cittadini, ci viene ricordato che Napoli è un luogo dove il sogno è sempre presente, anche se spesso velato da nuvole di incertezza. Per chi ama Napoli o chi è curioso di scoprirne i segreti più profondi, questo film rappresenta un’opportunità imperdibile di immergersi nel suo mondo caleidoscopico.