Divine Comedy arriva finalmente nelle sale italiane: il nuovo film di Ali Asgari, applaudito all’ultima Mostra di Venezia, esce il 15 gennaio. La pellicola ha già suscitato attenzione critica per la sua combinazione di umorismo e denuncia sociale, confermando il regista come una delle voci più rilevanti del cinema iraniano contemporaneo. Il rilascio del trailer italiano anticipa una storia che promette di intrecciare commedia, tensione e riflessione politica in modo originale.
Ali Asgari, già noto in Italia per film come La bambina segreta e Kafka a Teheran, continua a esplorare i limiti della libertà artistica sotto il regime. In Divine Comedy l’abbondante uso dell’ironia diventa strumento di protesta contro la censura: un teatro filmico che ricorda, per tono e costruzione, i dialoghi intelligenti di Nanni Moretti e la leggerezza impertinente di Woody Allen, pur mantenendo una profondità critica tipicamente iraniana.
La trama segue Bahram, un regista quarantenne i cui lavori non hanno mai ottenuto il via libera per la proiezione in patria. Dopo l’ennesimo diniego firmato dal Ministero della Cultura, Bahram decide di intraprendere un atto di disobbedienza creativa: accompagnato in Vespa dalla sua produttrice tagliente, Sadaf, parte per una missione clandestina con l’obiettivo di mostrare finalmente il film al pubblico iraniano, eludendo la macchina della censura.
Il viaggio su due ruote diventa così metafora di una sfida contro l’assurda burocrazia del paese e i limiti imposti dal potere religioso: il regime degli ayatollah e le sue regole di controllo dell’informazione sono messi a nudo attraverso situazioni al contempo grottesche e commoventi. Asgari usa l’humour come lente critica per mostrare quanto la creatività possa diventare atto politico e quanto la vita quotidiana si trasformi in un campo di resistenza civile.
Accolto con entusiasmo alla Mostra di Venezia, Divine Comedy ha ottenuto reazioni positive da parte del pubblico e della stampa internazionale, che hanno sottolineato la capacità del film di coniugare leggerezza e impegno. In Italia l’attesa è alta: il trailer italiano ha alimentato discussioni sui social e tra gli appassionati di cinema d’autore, contribuendo a creare aspettative per una pellicola che parla di libertà d’espressione in termini universali.
Oltre alla componente politica, la pellicola si distingue per la forza dei personaggi: Bahram è ritratto come uomo vulnerabile ma determinato, mentre Sadaf rappresenta quella voce pragmatica e tagliente capace di mettere insieme coraggio e ironia. Il rapporto tra i due, sviluppato durante l’odissea clandestina, offre momenti di grande umanità e risate amare, elementi che rendono il film accessibile e profondamente attuale.
Dal punto di vista tecnico, la regia di Ali Asgari dimostra un’eleganza sobria: inquadrature misurate, un montaggio che privilegia il ritmo e una colonna sonora discreta sostengono la narrazione senza sovraccaricarla. La scelta della Vespa come elemento scenico non è casuale: simbolo di libertà e leggerezza, diventa un mezzo per superare barriere fisiche e simboliche e per costruire una visione ironica sulla resilienza artistica.
Per il pubblico italiano, l’uscita del film il 15 gennaio rappresenta un’occasione per avvicinarsi a un cinema che spesso arriva con ritardo, ma che quando giunge porta esperienze intense e riflessioni necessarie. La pellicola si inserisce nel solco di quei film che sanno parlare di politica senza rinunciare all’accessibilità, rendendo il dibattito sulla censura e sulla libertà creativa comprensibile anche a chi non conosce a fondo il contesto iraniano.
Il trailer italiano offre già una panoramica incisiva delle atmosfere: sequenze frizzanti, dialoghi pungenti e la tensione della missione clandestina. Chi segue il cinema d’autore troverà in Divine Comedy una proposta interessante, mentre gli spettatori più curiosi potranno apprezzare l’equilibrio tra commedia popolare e riflessione politica, firmato da una delle firme più acute del panorama iraniano.
In conclusione, Divine Comedy si configura come un film capace di far sorridere e riflettere, segnando un altro importante capitolo nella carriera di Ali Asgari. Dalla Mostra di Venezia alle sale italiane, la pellicola promette di stimolare il dibattito sulla libertà d’espressione e sul ruolo dell’artista in tempi di censura. Non resta che guardare il trailer italiano e segnare in agenda il 15 gennaio per scoprire come una Vespa, due protagonisti e un film possano diventare un atto di coraggiosa creatività.
