
ALPHA, attesissimo nuovo lungometraggio della regista francese Palma d’Oro Julia Ducournau, è pronto a sbarcare nei cinema italiani dal 18 settembre, distribuito da I Wonder Pictures. Presentato in selezione ufficiale al Festival di Cannes 2025, il film raccoglie l’eredità artistica di Ducournau, nota per opere intense e visivamente potenti come Titane e Raw.
In ALPHA, la cineasta torna ad esplorare tematiche complesse legate al corpo umano, all’identità e alle paure collettive, con una narrazione che affonda le radici negli anni Ottanta, un periodo segnato dall’incubo delle pandemie.
La trama ruota attorno a Alpha, una ragazza di 13 anni descritta come un’adolescente inquieta, la cui vita con la madre viene improvvisamente sconvolta da eventi drammatici.
Dopo una festa, Alpha torna a casa con un tatuaggio fatto in casa, una lettera “A” incisa rozamente sul braccio, segno tangibile di una crisi personale e sociale. La madre, medico impegnato in prima linea nel combattere una misteriosa e letale epidemia, vede nella bravata della figlia un possibile rischio per la salute della famiglia, già stretta nella morsa della paura per il contagio.
Il cast, ricco e variegato, vede protagonisti Tahar Rahim, noto al grande pubblico per la sua interpretazione ne Il Profeta, insieme a Golshifteh Farahani (Leggere Lolita a Teheran) e la giovane promessa Mélissa Boros. A completare il quadro, Emma McKay (famosa per Sex Education), Finnegan Oldfield (Vermines) e Louai El Amrousy arricchiscono le sfumature narrative del film.
Il ritorno di Julia Ducournau alla regia con ALPHA si distingue per la capacità di unire la materia visiva intensa e cruda a un racconto carico di significati profondi. Il film si sviluppa come un thriller familiare e sociale, nel quale la paura del virus assume una dimensione simbolica, richiamando la diffusione dell’AIDS negli anni Ottanta.
Il sangue, elemento ricorrente nelle opere di Ducournau, diventa qui un veicolo di trasmissione dell’epidemia mortale, evocando un trauma collettivo che si intreccia con quello personale di una famiglia.
In questo contesto, la figura dello zio Amin, fratello della madre e interpretato magistralmente da Tahar Rahim, introduce un ulteriore elemento di tensione e fragilità. Tossicodipendente, Amin rappresenta un passato doloroso e la complessità di relazioni familiari spezzate dalla malattia e dalla difficoltà emotiva. La convivenza di queste tensioni rende il film un’intensa riflessione sulla resilienza, la speranza e la necessità di un futuro diverso.
ALPHA si configura così come una nuova tappa nell’esplorazione cinematografica di Julia Ducournau, che dopo Raw e Titane continua a raccontare il corpo come soggetto concreto e carnale, intrecciandolo alle paure sociali e ai tabù. Il suo stile distintivo combina estetica raffinata e narratività avvincente, regalando allo spettatore un’esperienza emotiva e intellettuale unica nel panorama del cinema contemporaneo.
Gli spettatori italiani avranno l’opportunità di vivere questa potente esperienza narrativa a partire dal 18 settembre 2025, quando ALPHA sarà distribuito nelle sale grazie a I Wonder Pictures. Un appuntamento imperdibile per chi segue le nuove frontiere del cinema d’autore e le storie che parlano al cuore delle nostre paure più profonde, ma anche alla forza inesauribile della speranza umana.